Jotunn8, il gigante silenzioso dell’AI: l’Europa accende la sua stella nei cieli dei semiconduttori | | | | Turtles AI
La francese VSORA ha annunciato l’avvio della produzione del suo nuovo processore per inferenza AI, il Jotunn8, progettato per data center e applicazioni su larga scala. Con prestazioni reali oltre tre volte superiori e un consumo inferiore alla metà rispetto alle soluzioni attuali, il chip mette l’Europa per la prima volta accanto ai colossi tecnologici USA. La produzione su vasta scala è prevista per il primo trimestre 2026.
Punti chiave:
- VSORA produce in Europa un chip di inferenza AI che compete con i migliori a livello mondiale.
- Jotunn8 offre circa 3.200 teraflop di potenza di calcolo, con utilizzo effettivo superiore al 50% e un consumo energetico inferiore del 50%.
- Il chip è pensato per inferenza AI, ovvero l’uso pratico di modelli già addestrati e non per l’addestramento, permettendo decisioni rapide e più efficienza.
- VSORA ha strappato finanziamenti e alleanze strategiche: nel 2025 ha raccolto circa 46 milioni di dollari per supportare lo sviluppo e la produzione.
L’atmosfera a Parigi lo scorso 22 ottobre era carica di aspettative, quasi come se un piccolo laboratorio europeo avesse deciso di salire sul ring contro i giganti della tecnologia statunitense. VSORA ha messo in campo il Jotunn8, un chip che non punta più soltanto a partecipare, ma a essere protagonista. Fin dal nome “Jotunn”, che nella mitologia nord-europea richiama i giganti traspare l’ambizione: portare una potenza finora riservata agli attori più grandi e consolidati, ma con una formula diversa. Il segreto dichiarato? Una architettura pensata specificamente per l’inferenza, non per l’addestramento; e un’ottimizzazione estrema nell’efficienza energetica: se molti chip sono progettati per “allenare” modelli AI, il Jotunn8 è costruito per “mettere in azione” quei modelli, ovvero generare risposte, predizioni, decisioni in tempo reale con il minimo sforzo. In concreto, VSORA assicura che il suo chip pur eguagliando la potenza bruta delle soluzioni più avanzate raggiunga performance reali oltre 3 volte maggiori e lavori consumando meno della metà dell’energia. È una promessa che va dritta al cuore della crisi che affligge i data center: più richieste da processare, modelli sempre più complessi, costi energetici e infrastrutturali in crescita. Il Jotunn8 si propone quindi come risposta alla domanda crescente di infrastrutture “AI-first” su larga scala: dalle strutture di cloud e data center alle applicazioni della robotica e ai sistemi autonomi. Alla base di tutto c’è un’alleanza produttiva: VSORA non fabbrica da sé i wafer (non è una foundry), ma si appoggia a partner globali per garantire sia la qualità che la scalabilità della produzione e l’accesso alle tecnologie di processo più avanzate. È un modello che segue la tendenza “fabless + foundry mondiale” ma con radici europee e ambizione globale. Il percorso non è semplice: VSORA è stata fondata nel 2015, e in questi anni ha costruito competenze in silicio, DSP e AI; ha inoltre raccolto finanziamenti importanti circa 46 milioni USD raccolti nel 2025 per supportare la produzione del J8. L’azienda ha messo in evidenza come uno degli obiettivi sia anche strategico: rafforzare la sovranità tecnologica europea, restituendo capacità nel dominio dei chip AI avanzati al continente. Sul fronte commerciale, la produzione a pieno regime è prevista nel primo trimestre del 2026; i prezzi saranno comunicati su richiesta, ma l’obiettivo dichiarato è di rendere l’inferenza AI non solo più potente, ma anche più accessibile in termini di costo per query e consumo energetico. In un mondo dove le richieste di AI aumentano vertiginosamente e l’efficienza diventa fattore chiave, VSORA si presenta con un’offerta che vuole rompere gli schemi: non più solo la potenza massima, ma la potenza utile quella al servizio della decisione, della predizione, dell’azione con il minor costo possibile. Con Jotunn8 l’Europa entra in gioco con un chip pensato per essere montato nei data center, integrato nelle infrastrutture AI, scalabile e pronto per l’adozione industriale. Una sfida tecnica e industriale che, se andrà a buon fine, potrebbe segnalare un cambiamento nella mappa globale dei semiconduttori e dell’AI. In ogni caso, l’accento è sulla competenza europea e sull’efficienza, più che sulla pura corsa alla potenza.
Nei prossimi mesi sarà da osservare come i partner produttivi e gli operatori di data center risponderanno a questa offerta, e se il mercato darà la fiducia a un chip “made in Europe” per l’inferenza AI su vasta scala. E così la storia continua.


