Meta rivede la strategia AI: superintelligenza personale e modelli sempre meno aperti | Meta AI Instagram | Meta WhatsApp | WhatsApp AI | Turtles AI
Zuckerberg afferma che la "superintelligenza personale" di Meta non sarà necessariamente resa open source, segnando un cambio di rotta rispetto alla filosofia Llama, mentre emergono investimenti massicci, test rallentati e modelli chiusi in fase di sviluppo.
Punti chiave:
- Zuckerberg introduce la nozione di “superintelligenza personale” come obiettivo primario di Meta.
- L’approccio open source non è più garantito per i modelli più avanzati di AI.
- Meta ha investito 14,3 miliardi USD in Scale AI e avviato il Meta Superintelligence Labs.
- Il lancio di Llama 4 “Behemoth” è stato sospeso e si intensificano i modelli chiusi.
Mark Zuckerberg ha segnalato un cambiamento nella strategia di rilascio dei modelli di AI di Meta, affermando che la sicurezza imporrà cautela prima di rendere open source le sue future architetture di “superintelligenza”, pur ribadendo l’impegno a diffondere benefici in maniera ampia. Storicamente Llama rappresentava il core dell’approccio open, ma Zuckerberg ha chiarito che un’eventuale evoluzione qualitativa delle capacità potrebbe portare Meta a scegliere il rilascio in modalità chiusa. Questa posizione emerge nella sua recente comunicazione pubblica, in cui il concetto di “superintelligenza personale” — ovvero strumenti AI integrati nei dispositivi indossabili come visori e occhiali AR — viene contrapposto alla mera automazione di attività lavorative tipica dei concorrenti.
Il passaggio è coerente con l’intensificarsi degli investimenti: in particolare, Meta ha acquisito una partecipazione del 49 % in Scale AI per circa 14,3 miliardi di dollari, conferendo il ruolo guida al giovane fondatore e CEO Alexandr Wang, ora alla direzione del neonato Meta Superintelligence Labs, che risponderà direttamente a Zuckerberg. L’azienda prevede una spesa in infrastrutture AI tra 66 e 72 miliardi di dollari già nel 2025, confermando che la costruzione di data center su larga scala e l’arruolamento di ricercatori di alto profilo rappresentano priorità assoluta.
La sospensione del lancio pubblico del modello Llama 4 “Behemoth” – originariamente previsto in primavera e rimandato a dopo l’estate – suggerisce difficoltà tecniche interne e riserve sul valore aggiunto delle migliorie apportate, inducendo Meta a riorientare il proprio sforzo verso soluzioni a codice chiuso di maggiore controllo. Nel contempo, restano comunque nei programmi aziendali versioni open source dei modelli principali, ma insieme a una crescente produzione di modelli proprietari che Meta ritiene appropriati solo per impieghi strettamente controllati.
Allineandosi al modello della consegna di intelligenza tramite dispositivi personali — in cui occhiali che «vedono e sentono il nostro contesto quotidiano» diventano veri terminali intelligenti — Zuckerberg delinea una roadmap in cui l’AI diventa un assistente personale continuo. Tale visione giustifica una monetizzazione integrata nei prodotti hardware, in contrasto con una filosofia di pura open source che potrebbe minare il valore commerciale delle piattaforme. Secondo il portavoce di Meta, l’impegno verso l’open source “rimane invariato”, ma si riconosce la necessità di un mix selettivo con modelli chiusi in futuro.
Resta questa la configurazione strategica attuale dell’azienda attorno all’AI più sofisticata. Una visione basata su larga scala di dati proprietari, infrastrutture computing dedicate, ricerca interna potenziata e distribuzione tramite ecosistemi device-social già consolidati.


