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Deezer alza il velo sulla musica creata dall’AI
Etichette dedicate, streaming bloccati e niente playlist: la piattaforma musicale combatte le frodi digitali con un sistema di rilevamento avanzato e trasparente
Isabella V21 giugno 2025

 


Deezer introduce etichette “contenuto generato da AI” sugli album con tracce generate artificialmente, esclude queste dalla scoperta automatica e blocca i pagamenti di royalty legati a streaming fraudolenti. La mossa combatte un’invasione quotidiana del 18% di upload AI.

Punti chiave:

  •  Il 18 % dei brani caricati ogni giorno su Deezer è generato da AI
  •  Circa il 70 % degli streaming su questi brani è falso, alimentato da bot
  •  Deezer etichetta, esclude dalle playlist e blocca i pagamenti di queste tracce
  •  Due brevetti depositati a dicembre 2024 definiscono firme digitali di contenuti sintetici

Deezer, piattaforma francese nota per l’attenzione verso trasparenza e diritti d’autore, ha annunciato venerdì un aggiornamento significativo alle proprie funzioni: tutti gli album che includono tracce generate interamente da AI saranno ora chiaramente etichettati. Questa novità si inserisce in una strategia mirata a ridurre le frodi nello streaming, dato che – pur rappresentando solo lo 0,5 % degli streaming totali – questi contenuti sintetici manifestano un comportamento sospetto: il 70 % dei loro ascolti sarebbe opera di bot, finalizzata esclusivamente a incassare royalty in modalità fraudolenta.

La misura prevede un triplice intervento: i brani generati da AI vengono identificati e segnalati tramite badge visivo, eliminati dall’indicizzazione su playlist editoriali e raccomandazioni algoritmiche, e i ricavi derivanti da streaming sospetti vengono esclusi dal flusso di pagamento ai creatori. Questa strategia è resa possibile grazie a un sistema interno di rilevamento automatico, basato su algoritmi che utilizzano gli stessi generatori di musica per identificare pattern digitali tipici dei brani sintetici; Deezer aggiorna quotidianamente tali strumenti per adattarli alle novità delle AI avversarie.

Il volume dei brani generati cresce rapidamente: da circa 10 000 upload giornalieri in gennaio (10 % del totale) si è passati a 20 000 in giugno (18 %). Pur rappresentando una quota trascurabile di stream, questi contenuti diluiscono il catalogo e alimentano attività fraudolente che sfruttano il modello pro-rata del pagamento per ascolto, già criticato per favorire sistemi automatizzati di streaming.

Nel dicembre 2024 Deezer ha depositato due domande di brevetto per la sua tecnologia di AI Detection, che si basa sulla ricerca di firme uniche per distinguere contenuto sintetico da autentico. Questo strumento, operativo già da gennaio, consente di riconoscere e bloccare al 100 % le tracce create con popolari generatori come Suno e Udio, escludendole da raccomandazioni e flussi di monetizzazione.

Il fenomeno si inserisce in uno scenario più ampio: grandi etichette come Universal, Warner e Sony sono in trattative per concedere in licenza i loro cataloghi a generatori di musica AI, come Suno e Udio, per risolvere controversie legali in corso. Nel frattempo, Deezer – con oltre 10 milioni di utenti – intensifica la sua battaglia contro la manipolazione, rivendicando un approccio innovativo: contrastare con strumenti AI lo stesso abuso generato dall’AI .

Il contesto accademico conferma che rilevare deepfake musicali, pur essendo tecnicamente possibile con accuratezza prossima al 99 %, richiede sistemi robusti contro evoluzione e sofisticazione continua delle AI.

In questo quadro, Deezer si pone come pioniere nella creazione di un’infrastruttura trasparente per monitorare e gestire la musica generata da AI, con l’obiettivo di tutelare utenti, artisti legittimi e modelli di compensazione equi.


Questo approccio pone le basi per una convivenza più consapevole tra creazione umana e generazione automatica, riflettendo un equilibrio tra innovazione tecnologica e salvaguardia dei diritti.