San Francisco combatte i deepfake: chiesti provvedimenti contro 16 siti di Svestizione Digitale | | | | Turtles AI

San Francisco combatte i deepfake: chiesti provvedimenti contro 16 siti di Svestizione Digitale
La città mira a bloccare le piattaforme che trasformano immagini reali in nudi falsi, sfruttando l’AI per scopi illegali e non consensuali
Isabella V17 agosto 2024

 

 Il procuratore della città di San Francisco ha avviato una storica causa contro 16 siti web di "svestizione" basati su AI, accusati di creare deepfake non consensuali di donne e minori. Questi siti, che hanno registrato oltre 200 milioni di visite solo nei primi sei mesi del 2024, permettono agli utenti di caricare immagini di persone reali e trasformarle digitalmente in nudi. La causa mira a far chiudere questi siti e a bloccare future attività illegali.

Punti chiave:
1. Causa storica: La città di San Francisco ha intrapreso un’azione legale senza precedenti contro 16 siti web di deepfake.
2. Obiettivi della causa: L’obiettivo è chiudere i siti incriminati e impedire la creazione di futuri deepfake pornografici.
3. Utilizzo dell’AI : I siti utilizzano strumenti di AI per "svestire" digitalmente immagini di persone reali.
4. Implicazioni legali: Le accuse includono violazioni delle leggi contro la pornografia di vendetta, la pornografia infantile e la concorrenza sleale.

L’ufficio del procuratore di San Francisco ha avviato un’azione legale contro 16 tra i siti web più visitati al mondo che permettono di creare falsi nudi di donne e minori attraverso l’uso di tecnologie basate sull’AI. Questi siti, attivi nel settore della "svestizione digitale", consentono agli utenti di caricare fotografie di persone reali, che vengono poi trasformate in nudi digitali attraverso sofisticati algoritmi di deep learning. La causa, promossa dal procuratore David Chiu, è stata annunciata durante una conferenza stampa ed è la prima del suo genere a essere presentata a questo livello. Secondo le stime, i siti in questione sono stati visitati oltre 200 milioni di volte solo nei primi sei mesi del 2024, evidenziando la portata e la pericolosità del fenomeno. Una delle piattaforme coinvolte, che non è stata nominata esplicitamente nei documenti legali, è stata citata per aver promosso il proprio servizio con lo slogan: "Immaginate di non doverla più portare a cena, ma di poter ottenere subito le sue foto di nudo." La denuncia depositata presso la corte di San Francisco accusa gli operatori di questi siti di aver violato diverse normative, tra cui quelle contro la pornografia di vendetta, la pornografia deepfake e la pornografia infantile, oltre alla legge sulla concorrenza sleale della California. La causa richiede non solo la chiusura definitiva di questi siti, ma anche sanzioni civili contro gli operatori, con l’obiettivo di impedire future attività simili. Questo atto legale si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione pubblica e legale riguardo alla diffusione di nudi non consensuali, un fenomeno amplificato dai recenti sviluppi nell’AI generativa. Negli ultimi anni, celebrità come Taylor Swift sono state vittime di deepfake pornografici, e casi di "sextortion" stanno aumentando a livello globale, coinvolgendo spesso anche studenti delle scuole. Il procuratore Chiu ha espresso profondo sconcerto per l’impatto devastante che queste tecnologie possono avere sulle vittime, soprattutto donne e ragazze. Ha dichiarato che la loro indagine ha rivelato "gli angoli più oscuri di Internet", sottolineando l’urgenza di affrontare questo problema in maniera sistematica e decisa.

La denuncia rappresenta un passo significativo nella lotta contro l’uso abusivo dell’intelligenza artificiale per scopi pornografici e un monito per gli operatori del settore a rispettare le normative vigenti.