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ChatGPT apre le porte alle app: la conversazione diventa un ecosistema vivo
Con l’Apps SDK, le parole incontrano l’azione: dalle playlist ai viaggi, dalle case ai corsi online, le app si intrecciano nei dialoghi e danno forma a un nuovo modo di interagire con l’AI
Editorial Team8 ottobre 2025

 


ChatGPT sta accogliendo vere app conversazionali sviluppate con l’Apps SDK, basato su uno standard aperto (MCP). Le app appaiono nel flusso della chat, reagendo al contesto: Spotify, Zillow, Canva sono già integrate. Gli sviluppatori possono iniziare da oggi.

Punti chiave:

  • Le app convivono con la conversazione e possono essere invocate in linguaggio naturale
  • L’Apps SDK consente di costruire logica e interfaccia integrata con ChatGPT
  • Lo standard aperto Model Context Protocol (MCP) è la base tecnologica condivisa
  • Le prime app integrate includono Spotify, Canva, Zillow, Coursera, Booking.com

ChatGPT si arricchisce oggi di una nuova dimensione: non più soltanto un’interfaccia testuale con un modello linguistico, ma un ambiente in cui vere app  con pulsanti, mappe, playlist, visualizzazioni  emergono dal flusso delle parole. Gli utenti non dovranno più uscire dalla chat per ordinare, esplorare, imparare o progettare: basta chiedere, e l’app adatta si attiva. Per gli sviluppatori, entra in scena l’Apps SDK, già in fase anteprima, che permette di innestare direttamente nei dialoghi la logica, il collegamento ai server e l’interfaccia di un’app.

Quando scrivi “Spotify, crea una playlist per domani” o “mostrami case sotto 300 000 € a Milano con Zillow”, ChatGPT riconosce l’app pertinente e la richiama nel contesto, visualizzando elementi interattivi: un carosello di brani, una mappa degli immobili o slide grafiche. Alla prima attivazione ti verrà chiesto di autorizzare la connessione affinché l’app sappia quali dati può leggere o scrivere. ChatGPT può anche suggerire l’uso di un’app: parlando di prenotazioni, magari spunterà Booking.com; se parli di corsi, potrebbe apparire Coursera. Le app si inseriscono con delicatezza: si mostrano come schede, viste a schermo pieno, carousel, componenti leggere che non interrompono il tono della chat. 

Alla base di tutto c’è lo standard aperto Model Context Protocol (MCP): un protocollo che stabilisce come le app comunicano con i modelli linguistici, come scambiano dati contestuali e come si integrano in modo interoperabile. MCP permette dunque che non sia OpenAI a definire ogni connessione, ma che le applicazioni possano aderire a un linguaggio comune di scambio.  L’Apps SDK è costruito sopra MCP e consente agli sviluppatori di definire “strumenti” che ChatGPT può attivare, gestire lo stato e renderizzare interfacce personalizzate. Un repository open source di esempi (componenti UI, server MCP) aiuta chi vuole iniziare. 

Le app sono state lanciate oggi per utenti ChatGPT al di fuori dell’Unione europea (piani Free, Go, Plus, Pro), e includono già partner come Spotify, Canva, Coursera, Booking.com, Figma, Expedia, Zillow  nei paesi dove tali servizi sono offerti. L’obiettivo è espandere presto l’accesso anche agli utenti UE, insieme ad altri partner pilota nel corso dell’anno. 

Sul fronte sviluppo, l’Apps SDK è disponibile in anteprima: puoi progettare app, testarle con la modalità sviluppatore di ChatGPT e preparare il processo di revisione che verrà aperto più avanti.  Le linee guida (design, qualità, sicurezza) sono già pubblicate per orientarti nella creazione coerente ed efficace. In futuro, una directory permetterà agli utenti di esplorare le app disponibili, con visibilità diversa per quelle che rispondono a standard più elevati. 

Sul versante monetizzazione, OpenAI ha anticipato che svilupperà un protocollo chiamato Agentic Commerce Protocol (ACP), che permetterà agli utenti di acquistare prodotti o servizi direttamente in chat, integrando il commercio nel flusso dialogico.

Naturalmente, con tanta novità emergono anche questioni delicate: la sicurezza, la privacy, la protezione dei dati. Le policy richiedono che le app raccolgano solo i dati strettamente necessari, comunichino in modo trasparente le autorizzazioni richieste e operino secondo criteri di tutela degli utenti.  Per andare oltre, un recente studio accademico ha introdotto MCPSecBench, un benchmark che mappa fino a 17 tipologie di attacchi contro protocolli MCP, evidenziando come alcuni scenari possano mettere in crisi implementazioni non attente alle vulnerabilità. 

Il panorama è in rapida evoluzione. OpenAI non si ferma qui: ha introdotto anche AgentKit per facilitare la costruzione di agenti intelligenti e ChatKit per estendere l’esperienza fuori da ChatGPT verso applicazioni esterne. Gli sviluppatori di plugin GPT sono invitati a migrare verso l’Apps SDK prima che i plugin vengano gradualmente disattivati. 

Questa trasformazione trasforma ChatGPT da strumento passivo a tela attiva: mentre parli, le app crescono attorno a te, pronte a intervenire dove serve. È un’idea di convergenza tra conversazione e azione, integrando l’intelligenza con la praticità.