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James Cameron: “Ogni artista è un modello, l’AI può potenziare il cinema senza escludere l’uomo”
Il regista di Avatar sostiene che l’AI può ridurre i costi dei blockbuster e accelerare la produzione degli effetti visivi, senza minacciare i posti di lavoro. Per Cameron, la creatività umana resta centrale e insostituibile
Isabella V12 aprile 2025

 


James Cameron sostiene l’uso dell’AI per ridurre i costi dei blockbuster senza licenziare personale, migliorando l’efficienza nella produzione di effetti visivi. Critico sull’uso dell’AI per la scrittura di sceneggiature, Cameron sottolinea l’importanza dell’intervento umano nella creatività.

Punti chiave:

  • L’AI può dimezzare i costi dei blockbuster senza ridurre l’occupazione.
  • Cameron si oppone all’uso dell’AI per la scrittura di sceneggiature.
  • L’AI dovrebbe accelerare i flussi di lavoro degli effetti visivi.
  • Cameron è entrato nel consiglio di amministrazione di Stability AI per comprendere meglio la tecnologia.

James Cameron, regista di successi come "Avatar" e "Titanic", ha recentemente espresso il suo punto di vista sull’integrazione dell’AI nell’industria cinematografica. Durante il podcast "Boz to the Future" con Andrew Bosworth, CTO di Meta, Cameron ha sottolineato come l’AI possa contribuire a ridurre significativamente i costi di produzione dei film ad alto budget, in particolare quelli con intensivo uso di effetti visivi, senza necessariamente comportare tagli al personale. L’obiettivo, secondo Cameron, è raddoppiare la velocità di completamento delle scene, rendendo più efficiente il ciclo di produzione e permettendo agli artisti di concentrarsi su aspetti creativi più stimolanti.

Nel 2024, Cameron è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Stability AI, l’azienda dietro lo sviluppo di Stable Diffusion, un modello di AI generativa per la creazione di immagini. La sua decisione è motivata dal desiderio di comprendere a fondo le potenzialità e le implicazioni dell’AI nel processo creativo cinematografico, piuttosto che da interessi economici. Cameron ha dichiarato di essere interessato a come l’AI possa essere integrata nei flussi di lavoro degli effetti visivi per migliorare l’efficienza senza compromettere l’occupazione.

Tuttavia, Cameron mantiene una posizione critica sull’uso dell’AI nella scrittura di sceneggiature. Egli ritiene che l’AI, essendo priva di esperienze umane autentiche, non sia in grado di creare storie che possano realmente emozionare il pubblico. Ha espresso scetticismo sull’idea che un’AI possa scrivere una sceneggiatura vincente, affermando che "bisogna essere umani per scrivere una storia che tocchi il cuore".

Inoltre, Cameron ha affrontato le preoccupazioni relative al copyright e all’uso dei dati per l’addestramento dei modelli di AI. Ha suggerito che gli artisti umani stessi sono, in un certo senso, modelli, poiché apprendono e si ispirano alle opere di altri. Pertanto, l’AI dovrebbe essere vista come uno strumento che amplifica la creatività umana piuttosto che sostituirla.

Le dichiarazioni di Cameron arrivano in un momento in cui Hollywood affronta sfide finanziarie significative, con budget in calo e incassi al botteghino deludenti. L’adozione dell’AI nei processi produttivi potrebbe rappresentare una soluzione per mantenere la sostenibilità economica dell’industria cinematografica, a condizione che venga utilizzata per potenziare, e non per sostituire, il talento umano.

Cameron ha anche espresso preoccupazioni più ampie sull’uso dell’AI, in particolare riguardo alla sua potenziale "militarizzazione". Ha avvertito che lo sviluppo incontrollato dell’AI potrebbe portare a una corsa agli armamenti simile a quella nucleare, con conseguenze imprevedibili per l’umanità. Ha ricordato che già nel 1984, con il film "Terminator", aveva lanciato un monito sui pericoli di un’AI fuori controllo.

 James Cameron vede nell’AI un’opportunità per migliorare l’efficienza e la creatività nell’industria cinematografica, a patto che venga utilizzata con discernimento e responsabilità, mantenendo sempre al centro il valore insostituibile dell’ingegno umano.