OpenAI chiarisce: ’GPT Next’ non è un nuovo modello, ma un concetto figurativo | | | | Turtles AI

OpenAI chiarisce: ’GPT Next’ non è un nuovo modello, ma un concetto figurativo
La presentazione al KDDI Summit in Giappone ha generato confusione, ma OpenAI smentisce l’esistenza di un modello chiamato ’GPT Next’
Isabella V7 settembre 2024

 

 Una recente presentazione di OpenAI in Giappone ha scatenato speculazioni su un presunto nuovo modello chiamato "GPT Next". Tuttavia, l’azienda ha smentito, chiarendo che si trattava di un riferimento figurativo all’evoluzione dei modelli AI, non all’annuncio di una nuova versione concreta.

Punti chiave:

  •  "GPT Next" non è un nuovo modello, ma un concetto figurativo.
  •  La presentazione giapponese di OpenAI ha generato confusione tra gli appassionati di AI.
  •  Il modello più avanzato di OpenAI attualmente è GPT-4, con funzionalità multimodali.
  •  Il futuro di OpenAI potrebbe includere strumenti come "Project Strawberry".

 

Recentemente, come abbiamo annunciato in un nostro precedente articolo,  durante il KDDI Summit in Giappone, una presentazione tenuta da Tadao Nagasaki, responsabile delle operazioni giapponesi di OpenAI, ha innescato una serie di speculazioni riguardo un presunto nuovo modello di AI denominato "GPT Next". Il termine, riportato tra virgolette in una diapositiva, ha fatto rapidamente il giro del web, alimentando l’idea che OpenAI fosse sul punto di lanciare una nuova versione della sua celebre serie di modelli GPT. Tuttavia, un portavoce di OpenAI ha chiarito prontamente la situazione, smentendo l’esistenza di un modello chiamato "GPT Next". In realtà, il termine utilizzato nella presentazione era semplicemente un segnaposto figurativo, pensato per illustrare come i modelli di AI potrebbero evolversi in modo esponenziale nel corso del tempo.

Il grafico mostrato nella diapositiva di Nagasaki, infatti, non rappresentava una cronologia concreta dei piani di sviluppo di OpenAI, ma un esempio teorico di come la tecnologia AI potrebbe avanzare rispetto alle prestazioni passate. Nagasaki ha affermato che i futuri modelli di AI potrebbero vedere un’evoluzione quasi 100 volte superiore rispetto alle versioni precedenti, ma ha omesso di precisare se si riferisse a uno sviluppo generale della tecnologia o a un progetto specifico come l’atteso GPT-5. Questa ambiguità ha contribuito a generare ulteriore confusione tra gli osservatori e gli appassionati, molti dei quali hanno interpretato "GPT Next" come un vero e proprio annuncio.

A complicare ulteriormente il quadro, OpenAI ha recentemente sollevato interesse attorno a un nuovo progetto chiamato "Project Strawberry". Sebbene i dettagli rimangano scarsi, si vocifera che Strawberry rappresenti un passo avanti nella capacità degli strumenti AI di ragionare in modo autonomo, colmando il divario tra le attuali istruzioni passo-passo e gli agenti in grado di eseguire compiti complessi con un singolo input. Tuttavia, l’hype attorno a Project Strawberry è stato mitigato da un calo generale di interesse da parte degli investitori, in parte a causa degli elevati costi operativi legati ai modelli di AI e delle critiche crescenti da parte dei consumatori.

Nonostante ciò, le trattative in corso tra OpenAI e giganti tecnologici come Apple, Nvidia e Microsoft per un nuovo round di raccolta fondi dimostrano che queste aziende vedono ancora un significativo potenziale nel futuro dell’AI. Con una valutazione stimata di 100 miliardi di dollari, OpenAI continua a essere un punto focale nel panorama tecnologico globale. Mentre molti attendono con ansia l’annuncio di nuovi modelli o strumenti, come il potenziale GPT-5, la lezione appresa dalla vicenda di "GPT Next" è che l’evoluzione dell’AI è complessa e spesso mal interpretata. Rimane dunque da vedere quali saranno le prossime mosse di OpenAI.

La recente confusione attorno a "GPT Next" sottolinea quanto siano alte le aspettative e l’interesse attorno a ogni nuovo sviluppo nel campo dell’AI. Tuttavia, è essenziale mantenere un approccio critico e attento alle informazioni che emergono, evitando facili conclusioni.