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OpenAI si prepara a produrre chip AI in collaborazione con Broadcom e TSMC
Una nuova strategia di OpenAI per affrontare le carenze di fornitura nel settore AI
DukeRem20 luglio 2024

OpenAI si prepara a costruire i propri chip AI, collaborando con Broadcom e TSMC

Punti chiave:

  • OpenAI collabora con Broadcom e TSMC per sviluppare chip AI personalizzati.
  • Cambio di strategia da parte di Altman, puntando su una joint venture anziché su fabbriche proprie.
  • Disponibilità dei nuovi chip prevista non prima del 2026.
  • Broadcom e TSMC al centro delle discussioni per la capacità produttiva.

 

OpenAI, supportata da Microsoft, sta cercando di sviluppare i propri chip AI per affrontare le carenze di fornitura e ridurre la dipendenza da Nvidia. La collaborazione con Broadcom e il dialogo con TSMC sono alla base di questa strategia.

La crescente richiesta di capacità computazionale per l’AI sta spingendo OpenAI a esplorare nuovi orizzonti nel settore dei semiconduttori. Recentemente, la società ha avviato colloqui con Broadcom e altri designer di chip per sviluppare soluzioni personalizzate destinate ai suoi prodotti AI, puntando a superare i problemi legati alle limitazioni nella catena di fornitura. Questa mossa strategica mira a ridurre la dipendenza da Nvidia, leader attuale nella produzione di GPU necessarie per le applicazioni AI. OpenAI, consapevole delle sfide che comporta la produzione di chip, ha inoltre assunto ex dipendenti di Google specializzati in questo campo.

Un rapporto di Bloomberg del gennaio scorso indicava che il CEO di OpenAI, Sam Altman, stava cercando di raccogliere miliardi di dollari per costruire una rete di fabbriche di chip. Tuttavia, dopo una serie di discussioni con il colosso taiwanese TSMC, Altman ha cambiato approccio. Anziché avviare impianti di produzione propri, ora si concentra su una joint venture con Broadcom per lo sviluppo dei chip. Questa decisione è stata influenzata dalle stime iniziali che avevano suscitato preoccupazioni tra gli investitori: Altman aveva calcolato un costo di circa 7 trilioni di dollari per soddisfare la domanda di chip necessari per le applicazioni AI, cifra considerata impraticabile.

Secondo fonti di The Information, i nuovi chip progettati da OpenAI dovrebbero raggiungere performance simili a quelle dei prodotti Nvidia, ma la loro disponibilità sul mercato non è prevista prima del 2026. La progettazione di chip richiede un’esperienza consolidata e, sebbene il processo sia stato semplificato grazie a produttori di semiconduttori come TSMC, rimane comunque un’impresa che richiede tempo e dedizione.

I dialoghi tra Altman e TSMC hanno avuto un impatto significativo sulla strategia di OpenAI. TSMC ha espresso disponibilità ad allocare capacità produttiva per OpenAI, a condizione che quest’ultima si impegni con ordini significativi. Questa partnership potrebbe rappresentare un passo cruciale per OpenAI nel settore dei semiconduttori, distogliendo parte della capacità produttiva da Nvidia.

Parallelamente, Broadcom è stata al centro dell’attenzione nel settore dei chip AI grazie ai suoi prodotti di rete e ASIC, fondamentali per la connettività dei server AI e per soluzioni su misura per gli sviluppatori. Le azioni di Broadcom hanno registrato un incremento del 78% negli ultimi dodici mesi, mentre quelle di Nvidia sono aumentate del 157% nello stesso periodo.

Secondo un’altra fonte citata dal Financial Times, OpenAI non intende "sedersi e lasciare che siano altri a costruire" l’energia, i chip e la capacità di calcolo necessari per i carichi di lavoro dell’AI, specialmente "quando sono in prima linea". Questi piani richiedono "somme ingenti di denaro" e sottolineano l’impegno di OpenAI nell’affrontare direttamente le sfide della fornitura di hardware per l’AI.