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La corsa ai chip Nvidia: le big tech cinesi investono miliardi tra crescita dell’AI e tensioni geopolitiche
ByteDance, Alibaba e Tencent acquistano chip Nvidia H20 per 16 miliardi di dollari, anticipando possibili nuove restrizioni USA sulle esportazioni di semiconduttori avanzati e rafforzando la loro infrastruttura per l’AI
Isabella V2 aprile 2025

 

 Le principali aziende tecnologiche cinesi, tra cui ByteDance, Alibaba e Tencent, hanno effettuato ordini per chip Nvidia H20 per un valore di almeno 16 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2025. Questa mossa è motivata dalla crescente domanda di capacità di calcolo per l’AI e dalla preoccupazione per possibili ulteriori restrizioni statunitensi sulle esportazioni di semiconduttori avanzati verso la Cina.

Punti chiave:

  • Ordini massicci di chip Nvidia H20: ByteDance, Alibaba e Tencent hanno ordinato chip Nvidia H20 per server AI per un totale di almeno 16 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025. 
  • Preoccupazioni per nuove restrizioni USA: Le aziende cinesi stanno accelerando gli acquisti anticipando possibili inasprimenti delle restrizioni statunitensi sulle esportazioni di chip avanzati verso la Cina. 
  • Importanza del mercato cinese per Nvidia: Nel precedente anno fiscale, Nvidia ha registrato ricavi per 17 miliardi di dollari dalla Cina, rappresentando il 13% del totale. 
  • Possibili carenze di chip H20: Si prevede che la forte domanda possa portare a una carenza di chip H20, influenzando lo sviluppo dell’AI da parte delle aziende cinesi. 

Le principali aziende tecnologiche cinesi, tra cui ByteDance, Alibaba e Tencent, hanno effettuato ordini significativi per i chip H20 di Nvidia, totalizzando almeno 16 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025. Questi chip rappresentano l’ultima frontiera nella tecnologia dei semiconduttori per server dedicati all’AI e sono conformi alle attuali normative statunitensi sulle esportazioni verso la Cina. 

La corsa agli acquisti è alimentata dalla crescente domanda di capacità di calcolo per sviluppare modelli di AI avanzati, nonché dalla preoccupazione per possibili ulteriori restrizioni da parte degli Stati Uniti sulle esportazioni di chip avanzati verso la Cina. L’amministrazione statunitense ha già imposto limitazioni significative, costringendo aziende come Nvidia a sviluppare versioni modificate dei loro prodotti per rispettare le normative vigenti. 

Il mercato cinese riveste un ruolo cruciale per Nvidia, avendo generato 17 miliardi di dollari di fatturato nell’ultimo anno fiscale, pari al 13% del totale dell’azienda. Tuttavia, la capacità di Nvidia di soddisfare questi ordini dipende dalla possibilità di consegnare i chip prima dell’eventuale entrata in vigore di nuove restrizioni. In caso contrario, l’azienda potrebbe affrontare perdite significative e i suoi clienti cinesi potrebbero trovarsi bloccati da improvvise limitazioni normative. 

Parallelamente, il governo cinese sta incoraggiando le aziende locali a ridurre la dipendenza da fornitori stranieri, come Nvidia, in risposta alle sanzioni statunitensi. Questo impulso mira a rafforzare l’industria nazionale dei semiconduttori e a contrastare le restrizioni imposte dagli Stati Uniti. 

Inoltre, la recente inclusione di oltre 50 aziende tecnologiche cinesi nella "lista nera" delle esportazioni statunitensi evidenzia l’intensificarsi delle tensioni tra le due nazioni nel settore tecnologico. Queste misure mirano a limitare i progressi della Cina in ambiti come l’AI e il calcolo quantistico, sottolineando la crescente rivalità tecnologica tra Washington e Pechino. 

La situazione attuale pone sfide significative sia per le aziende cinesi che per i fornitori statunitensi come Nvidia, in un contesto di crescente competizione e regolamentazione nel mercato globale dei semiconduttori.