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Problemi tecnici e restrizioni frenano gli ordini dei nuovi rack AI di Nvidia
Principali clienti posticipano gli acquisti dei sistemi Blackwell a causa di anomalie e surriscaldamenti, mentre pesano le limitazioni sulle esportazioni imposte dagli Stati Uniti
Isabella V14 gennaio 2025

 

Nvidia affronta ritardi negli ordini dei rack AI Blackwell a causa di problemi tecnici, con importanti clienti che rivedono le strategie di acquisto. Impatti aggiuntivi derivano dalle restrizioni sulle esportazioni di tecnologia AI imposte dagli Stati Uniti.

Punti chiave:

  • Problemi tecnici: Riscontrati surriscaldamenti e anomalie nei rack Blackwell di Nvidia.
  • Clienti principali: Microsoft, Amazon, Google e Meta riducono o posticipano gli ordini.
  • Restrizioni USA: Limitazioni alle esportazioni potrebbero incidere sulle vendite future.
  • Impatto sulle strategie: OpenAI e altri clienti considerano l’acquisto di chip di generazione precedente.

Nvidia, uno dei principali attori nel settore dei chip per l’AI, sta affrontando sfide significative con i suoi nuovi rack “Blackwell”, progettati per alimentare infrastrutture avanzate nei data center. Secondo quanto riportato, le principali aziende tecnologiche, tra cui Microsoft, Amazon, Google e Meta, hanno ridotto o ritardato gli ordini di questi dispositivi a causa di problematiche tecniche legate al surriscaldamento e al funzionamento delle interconnessioni tra i chip. Questi rack, denominati GB200, sono strutture fondamentali per ospitare componenti come processori, cavi e altre apparecchiature necessarie nei sistemi di calcolo ad alte prestazioni.

In aggiunta, le nuove restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di tecnologie AI stanno alimentando ulteriori incertezze, limitando la capacità di Nvidia di espandere il proprio mercato. Sebbene l’azienda non abbia rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, fonti vicine ai clienti principali segnalano che i cosiddetti hyperscaler avevano pianificato ordini per oltre 10 miliardi di dollari ciascuno, ora parzialmente congelati.

Un caso emblematico è rappresentato da Microsoft, che aveva intenzione di implementare rack GB200 dotati di almeno 50.000 chip Blackwell in un data center a Phoenix. Tuttavia, il partner strategico OpenAI ha richiesto l’utilizzo di una generazione precedente di chip Nvidia, noti come “Hopper”, a causa di ritardi nell’approvvigionamento. Altri clienti, invece, sembrano orientati ad attendere una versione aggiornata dei rack, sperando in una risoluzione dei problemi.

Nonostante queste battute d’arresto, Nvidia aveva dichiarato in precedenza di prevedere entrate miliardarie dai chip Blackwell entro il quarto trimestre fiscale. Il CEO, Jensen Huang, aveva anche smentito le indiscrezioni iniziali riguardanti presunti problemi di surriscaldamento in una versione avanzata del server raffreddato a liquido, dotato di 72 chip di nuova generazione.

La situazione evidenzia come le difficoltà tecniche e le restrizioni geopolitiche possano interagire nel complicare il panorama di un’azienda leader nel settore tecnologico globale.