Sam Altman: l’AGI arriverà prima del previsto, ma non avrà un impatto immediato | Chat GPT gratis italiano | OpenAI Playground | ChatGPT login | Turtles AI
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha dichiarato che l’AI generale (AGI) potrebbe arrivare più velocemente di quanto previsto, ma il suo impatto iniziale non sarà tanto rivoluzionario come molti pensano. Le sue dichiarazioni segnalano una visione meno ambiziosa rispetto al passato sull’AGI, suggerendo che la superintelligenza, piuttosto, potrebbe essere il prossimo grande obiettivo.
Punti chiave:
- L’arrivo dell’AGI potrebbe avvenire prima del previsto, ma non avrà un impatto immediato significativo.
- OpenAI ha ridotto le aspettative sull’AGI, che ora appare meno trasformativa di quanto si pensasse.
- La superintelligenza potrebbe giungere nei prossimi anni, ma non sarà una svolta immediata.
- La partnership con Microsoft potrebbe consentire a OpenAI maggiore autonomia nelle sue ambizioni tecnologiche.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente espresso una visione più pragmatica e meno allarmistica riguardo l’AI generale (AGI). Durante un intervento al The New York Times DealBook Summit, Altman ha sottolineato che la realizzazione dell’AGI potrebbe avvenire prima di quanto molti esperti e osservatori si aspettano. Tuttavia, ha aggiunto che questo evento non avrà un impatto tanto straordinario e immediato quanto spesso viene ipotizzato. Sebbene l’AGI rappresenti un avanzamento significativo nel campo dell’AI, Altman ha suggerito che le implicazioni pratiche della sua comparsa non saranno così catastrofiche o trasformative per la società come molte delle previsioni precedenti avevano indicato.
Il CEO di OpenAI ha evidenziato che la velocità con cui l’AGI si svilupperà non coincide necessariamente con il momento in cui le preoccupazioni sulla sua sicurezza diventeranno rilevanti. In altre parole, mentre l’AGI potrebbe accelerare lo sviluppo tecnologico, non è detto che i cambiamenti radicali o l’automazione su larga scala dei compiti intellettuali si realizzino nel breve periodo. Secondo Altman, le aspettative sul potenziale impatto immediato dell’AGI potrebbero essere esagerate, con l’attenzione che si sposterà probabilmente sulla superintelligenza, una fase che potrebbe arrivare solo dopo molti anni.
Queste dichiarazioni indicano una modifica nelle posizioni di OpenAI, che sembrano aver abbassato l’asticella rispetto al passato. Un tempo, infatti, l’AGI era vista come un’entità capace di trasformare quasi ogni aspetto del lavoro intellettuale, dalla ricerca scientifica all’assistenza legale, passando per la creazione artistica. Tuttavia, sembra che la visione attuale di OpenAI punti verso un percorso più graduale, con la superintelligenza come obiettivo a lungo termine, che potrebbe manifestarsi tra migliaia di giorni anziché nei prossimi anni.
Le affermazioni di Altman si inseriscono anche nel contesto della strategica partnership di OpenAI con Microsoft, che, oltre a portare risorse e competenze, include clausole che regolano l’uscita di OpenAI dagli accordi di condivisione degli utili una volta che l’AGI venga ufficialmente raggiunta, ma non ancora la superintelligenza. Questo accordo commerciale potrebbe consentire a OpenAI di guadagnare maggiore autonomia e di concentrarsi su nuove iniziative nel settore tecnologico, senza necessariamente essere vincolata agli impegni precedenti.
Le osservazioni di Altman suggeriscono, quindi, che mentre l’AGI è un obiettivo fondamentale, la sua realizzazione non coinciderà con la fine di un’era o con un cambiamento repentino delle dinamiche sociali e economiche. Al contrario, la vera sfida potrebbe risiedere nella transizione verso una superintelligenza che potrebbe richiedere tempi più lunghi per emergere e avere un impatto profondo sulla società.
Alla luce di queste riflessioni, sembra che l’evoluzione dell’AGI possa rivelarsi meno sconvolgente di quanto temuto, ma il percorso verso la superintelligenza potrebbe riservare ancora sorprese.