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Microsoft sotto i riflettori: accuse di greenwashing nell’era dell’AI
Gli attivisti chiedono maggiore trasparenza sui rischi legati alle partnership con l’industria dei combustibili fossili
Isabella V

 

 Microsoft è accusata di greenwashing per il suo impegno nell’industria dei combustibili fossili, mentre promuove iniziative per la sostenibilità. Gli attivisti richiedono maggiore trasparenza sui rischi finanziari legati a queste scelte, evidenziando contraddizioni nelle sue politiche ambientali. La questione si intensifica in vista dell’assemblea annuale degli azionisti.

Punti chiave:

  •  Microsoft sta potenziando le proprie attività nell’industria dei combustibili fossili attraverso l’AI.
  •  As You Sow richiede una maggiore trasparenza sui rischi legati a queste partnership.
  •  La crescita delle emissioni di carbonio di Microsoft contrasta con i suoi obiettivi di sostenibilità.
  •  Gli attivisti mettono in guardia sui danni reputazionali e legali derivanti da questa strategia.

Microsoft, gigante della tecnologia con sede a Redmond, è sotto accusa per presunti casi di greenwashing legati al suo coinvolgimento con l’industria dei combustibili fossili, un settore che la società ha identificato come fondamentale per la crescita dei propri servizi di AI e cloud computing. La compagnia prevede opportunità di mercato significative, stimando guadagni tra i 35 e i 75 miliardi di dollari annui derivanti dai suoi contratti con le aziende petrolifere e del gas. Nonostante ciò, gli attivisti ambientali avvertono che tali alleanze potrebbero esporre gli azionisti di Microsoft a "rischi finanziari materiali" legati alla reputazione e alla legalità delle sue operazioni, specialmente nel contesto degli impegni assunti dall’Accordo di Parigi per la riduzione immediata delle emissioni di gas serra. Microsoft si presenta come un leader nella lotta contro il cambiamento climatico, sostenendo l’espansione di soluzioni energetiche pulite, ma il suo attivismo viene messo in discussione a causa della mancanza di standard credibili per le aziende con cui collabora. As You Sow, un’organizzazione no-profit che promuove la responsabilità ambientale, ha depositato una proposta presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, chiedendo che Microsoft riporti in modo dettagliato i rischi reputazionali, legali e operativi derivanti dalla fornitura di tecnologie per l’estrazione di combustibili fossili. Gli analisti di Kimberlite indicano che Microsoft è già il principale fornitore di servizi cloud per l’industria energetica, superando concorrenti come Amazon e Google. Nonostante l’asserzione di Microsoft di limitare le sue partnership a quelle aziende energetiche che si impegnano pubblicamente per raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero, non ci sono indicazioni chiare su standard esterni credibili per valutare tali impegni. Questo porta gli attivisti a concludere che Microsoft intrattiene rapporti con aziende energetiche che potrebbero non avere piani concreti per la sostenibilità. La documentazione presentata alla SEC mette in luce come Microsoft stia enfatizzando solo gli aspetti positivi delle sue tecnologie, trascurando i potenziali rischi legati all’aumento delle estrazioni di combustibili fossili. Questo solleva interrogativi sul futuro della sua reputazione e sulla possibilità di conseguenze legali significative. Il portavoce di Microsoft ha rifiutato di commentare la situazione. Elsa Nightingale, analista ESG di Canalys, ha sottolineato che la decisione di utilizzare l’AI per espandere l’estrazione di petrolio e gas contraddice gli obiettivi di sostenibilità dichiarati dall’azienda. Ha anche osservato che Microsoft ha aumentato le sue emissioni di anidride carbonica di quasi il 30% dal 2020, un dato preoccupante considerando il suo obiettivo di ridurre le emissioni a zero entro il 2030. I problemi legati al consumo di risorse energetiche e idriche necessari per sostenere l’attuale boom dell’AI pongono interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine delle strategie aziendali di Microsoft, che si trova a un bivio cruciale per il proprio futuro ambientale e commerciale. 

La crescente pressione degli attivisti per una maggiore responsabilità e trasparenza potrebbe spingere Microsoft a rivedere le sue strategie operative nel contesto delle attuali sfide climatiche.