Sam Altman propone data center AI da 5 gigawatt per la sicurezza nazionale USA | ChatGPT app | Chat GPT login free | Chat GPT gratis italiano | Turtles AI
Sam Altman, CEO di OpenAI, sta spingendo per costruire un’enorme rete di data center di AI negli Stati Uniti, che consumerebbero fino a cinque gigawatt di energia ciascuno, cercando di convincere l’amministrazione Biden della loro importanza per la sicurezza nazionale.
Punti Chiave:
- Proposta per costruire data center AI con un consumo energetico paragonabile a cinque reattori nucleari.
- I data center potrebbero garantire agli Stati Uniti un vantaggio tecnologico sulla Cina.
- Sfide significative per l’approvvigionamento energetico e la fornitura di acceleratori GPU necessari.
- I giganti della tecnologia come Microsoft e Amazon stanno già adottando soluzioni energetiche estreme per i loro progetti AI.
Sam Altman, noto per le sue ambiziose visioni tecnologiche, è tornato a far parlare di sé con una proposta che potrebbe ridefinire il panorama dell’AI negli Stati Uniti. Il CEO di OpenAI ha presentato all’amministrazione Biden un piano che prevede la costruzione di una rete di data center di AI, ciascuno dei quali avrebbe bisogno di una quantità impressionante di energia: ben cinque gigawatt, equivalenti a quella generata da cinque reattori nucleari ad acqua pressurizzata. L’obiettivo di Altman è chiaro: assicurare agli Stati Uniti un vantaggio tecnologico decisivo sulla Cina, rafforzando al contempo la sicurezza nazionale.
Secondo un documento esaminato da Bloomberg, la proposta prevede la costruzione di diversi di questi data center negli Stati Uniti, con un primo progetto pilota per testare la fattibilità di una simile impresa. Tuttavia, la realizzazione anche di una sola di queste strutture presenta sfide enormi. Confrontandosi con le centrali elettriche più grandi degli Stati Uniti, come la centrale idroelettrica di Grand Coulee da 6,8 gigawatt, le centrali necessarie per alimentare i data center di Altman sarebbero tra le più grandi del Paese.
La proposta di Altman arriva in un momento in cui la domanda di energia per i data center è già in aumento. Recentemente, un rapporto di CBRE ha evidenziato come la carenza di energia e delle attrezzature necessarie per gestirla stia causando ritardi nei nuovi sviluppi di data center. In risposta a queste sfide, i principali fornitori di cloud stanno esplorando soluzioni innovative. Microsoft, ad esempio, ha firmato un accordo di acquisto di energia di 20 anni con Constellation Energy per riavviare la centrale nucleare Three Mile Island Unit 1, mentre Amazon ha investito 650 milioni di dollari per acquisire le strutture di data center di Talen Energy, garantendosi così l’accesso a quasi un gigawatt di potenza.
Un altro ostacolo significativo è rappresentato dalla disponibilità di acceleratori GPU per alimentare questi data center. Supponendo un’efficienza energetica del 90%, una struttura da cinque gigawatt potrebbe supportare fino a 35.000 sistemi rack-scale di Nvidia, equivalenti a circa 2,5 milioni di GPU Blackwell. Tuttavia, la produzione attuale di GPU da parte di Nvidia è limitata: nel 2023, si stima che l’azienda abbia spedito circa 600.000 H100, con una previsione di crescita fino a 2 milioni di chip l’anno. L’incapacità di TSMC di soddisfare la domanda per il packaging CoWoS, essenziale per la costruzione di questi chip, potrebbe ulteriormente complicare le cose.
Non è la prima volta che Altman propone idee grandiose: all’inizio dell’anno, aveva ventilato un progetto da 7 trilioni di dollari per creare una rete di fabbriche di chip. Anche se parte di queste idee potrebbero sembrare esagerate, è chiaro che il CEO di OpenAI sta cercando di stimolare un dibattito serio sugli investimenti necessari per sostenere lo sviluppo dell’AI in futuro.
La proposta di Sam Altman potrebbe rappresentare una svolta importante per il futuro tecnologico degli Stati Uniti, sebbene le sfide energetiche e logistiche da superare siano enormi.